Passano trent’anni prima che ricompaia una Peugeot “zero-tre”. E’la 304 del 1969. Il salto di una classificazione, non esiste infatti una Peugeot 303, si deve probabilmete a questo intervallo così lungo, e al fatto che 203 e 403, hanno da tempo esaurito il loro iter.
Con la 304 Peugeot torna ad essere un brand generalista: la gamma comprende la piccola 104, nelle due opzioni quattro porte preferita dalle signore e 104 ZS, un “peperino” dall’anima sportiva che ha un grosso successo nelle corse e in particolare nei rally, la 204, la 404, tra le quali si inserisce la nuova 304, la 504, appena eletta “Auto dell’Anno, e l’ammiraglia 604.
La “4” della serie “tre-zero” debutta al Salone di Parigi: è chiaramente la sorella maggiore della 204. il passo – 2590 mm – è lo stesso, e consente di mantenere la parte centrale. Diverse sono le dimensioni, supera infatti i quattro metri di lunghezza, acquistando uno slancio più marcato. La differenza è netta nel posteriore che offre un bagagliaio adeguato. E’ in sostanza una vera berlina tre volumi, con il motore quattro cilindri 1288 cc da 65 CV disposto trasversalmente. Peugeot 304 non rimarrà un modello unico. Viene proposta come station wagon (break), coupè, cabriolet e furgonette, che via via sostituiranno i corrispondenti della 204, e con i motori diesel XL4D e XILD di 1354cc e 1548 cc.
Dal 1969 al 1980 è stata costruita in poco meno di 1,2 milioni di unità.
Nel settore delle competizioni, la 304 ha dovuto convivere con il periodo d’oro delle “Regine d’Africa” 404 e 504. Tuttvia ha fatto la sua parte. Al Safari del 1971 è prima e seconda di classe. Omologata in Gruppo 2 classe 1300 ha svolto un’interessante attività in Francia, prevalentemente con Jean Guichet al volante. Al Museo di Socheaux c’è la “Pantera Rosa”, una Gruppo 2, nel colore dello sponsor, un dentrificio per signore….
305 EVVIVA LA SICUREZZA
Quarant’anni fa debuttò sul mercato Peugeot 305. Classica tre volumi di classe media di fine anni Settanta, questo modello può essere considerato il punto di congiunzione tra gli stilemi stilistici degli anni passati e quelli che avrebbero caratterizzato la produzione del Leone degli anni futuri.
La linea di 305, frutto della collaborazione con Pininfarina, era infatti piuttosto classica, con alcuni elementi che ricordavano quello dell’ammiraglia 604, ma con un look più dinamico.
Con questo modello Peugeot, in anticipo rispetto a gran parte della concorrenza, cominciò a curare con particolare attenzione la sicurezza passiva. La 305 fu, infatti, una delle prime auto dotate di frontale e coda collassabili in caso di urto, in modo da assorbire le sollecitazioni dell’urto stesso. Inoltre, era anche dotata di protezioni laterali contro gli urti e di un serbatoio protetto anch’esso dagli urti e dal pericolo di incendi.
La cura dell’elemento sicurezza, ma anche molti elementi stilistici esteriori, trassero la loro ispirazione dal prototipo VSS (Véhicule Synthése Sécurité), una berlina sperimentale a tre volumi presentata nel giugno del 1974 e che prefigurò molti elementi della futura 305. Inizialmente presentata con motore 1290 da 65 CV o 1472cc da 74 CV a benzina, Peugeot 305 si evolse progressivamente, proponendo anche motorizzazioni sportive GT di 1905 cc con 105 CV o Diesel da 49 o 65 CV.
Nel marzo 1980 arrivò anche la versione station wagon denominata Break, caratterizzata dalle sospensioni posteriori con ammortizzatori orizzontali per consentire un vano di carico regolare e una soglia di carico particolarmente bassa. La 305 fu prodotta fino al luglio 1988 (berlina) – quando debuttò la sorella maggiore 405 – in ben 1.649.177 esemplari Peugeot 305 equipaggiata con un motore V6 ha costituito la prima base del progetto di Gruppo B da Rally, ma poi ha dovuto lasciare il posto a sua maestà 205 Turbo 16! (fc)
A seguire: La 309 la prova del 9