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Guida autonoma – stato dell’arte

Se guida lei è meglio…

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L’ultima in ordine di tempo ad avere percorso molti chilometri dì test è il prototipo a guida autonoma di PSA Peugeot Citroën, ma ormai quasi tutti i costruttori di automobili ne hanno almeno una in fase di testing.

 

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Ovviamente quando parliamo di lei, parliamo della nostra auto che un domani, non molto lontano, sarà dotata di guida autonoma.
Le automobili in grado di portarci dove vogliamo guidando autonomamente non appartengono più solo ai film di fantascienza ma sono già una realtà, in fase avanzata di sperimentazione e c’è chi è pronto a giurare che entro 10 anni saranno in commercio.
Oggi già tantissime auto di uso comune hanno sistemi di ausilio alla guida che si avvicinano molto alla guida autonoma.
E’ il caso dei sistemi di frenata autonoma, obbligatori per avere la quinta stella Euro NCAP, che frenano autonomamente la vettura fino all’arresto in caso di nostra distrazione.
Il Lane Keep Assist che in caso di nostro colpo di sonno o distrazione, rimettono in carreggiata la vettura, azionando lo sterzo.
Ancora il Park Assist che parcheggia l’auto al posto nostro.
La tecnologia quindi per rendere autonoma una vettura esiste già, la si deve solo coordinare ed integrare con la cartografia digitale e questo è quello che sta accadendo da circa 15 anni sulle strade europee e americane.
In primis c’è la Google Car, che grazie alla mappatura digitale google dell’intero pianeta oggi è ad un ottimo stadio con oltre 1,2 milioni di miglia di guida autonoma (che equivalgono a 90 anni di esperienza) percorsi.
Particolare ad oggi la scelta di Audi che ha testato una sportivissima RS7 a guida autonoma su un circuito dove si è dimostrata più veloce della stessa vettura guidata da piloti esperti, mentre l’Alleanza Renaul-Nissan ha annunciato che entro i prossimi quattro anni lancerà oltre dieci veicoli dotati della tecnologia di guida autonoma, per non parlare di Mercedes che proprio in questi giorni, in occasione del CES di Las Vegas, ha ottenuto l’autorizzazione per effettuare test drive direttamente con la versione di serie della Classe E.
Intanto il Gruppo PSA ha annunciato che il suo prototipo, dopo aver fatto il suo debutto percorrendo il tragitto Parigi – Bordeaux, di recente ha varcato la frontiera francese per completare un percorso di circa 3.000 km da Parigi a Madrid, passando per Vigo.

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Il sogno della automobile a guida autonoma non è dettata solo dalla comodità di essere trasportati dalla propria automobile, mentre magari si legge un giornale o si consulta la posta elettronica, ma anche e soprattutto dalla sicurezza stradale. Infatti, le vetture a guida autonoma sono, o almeno dovrebbero essere, esenti da errore e soprattutto si attengono strettamente alle regole del codice della strada. In effetti i risultati oggi resi noti da Google ci dicono che in totale, dall’inizio dell’era a guida autonoma, la Google Car è stata coinvolta in soli 11 incidenti, dove 7 sono tamponamenti subiti da parte di altri veicoli. Le altre 4 occasioni sono state causate da veicoli che non hanno rispettato lo stop o la precedenza colpendo così le Google Car. Otto incidenti su undici sono avvenuti in città. Il problema quindi sembra essere non della vettura a guida autonoma ma degli altri veicoli che non rispettando il codice della strada sono stati causa degli incidenti.
In tutto questo bisogna considerare che in 15 anni di guida, anche se gli incidenti fossero stati causati dalla guida autonoma si tratta comunque di un dato molto contenuto se spalmato sul periodo.
Insomma, sembra che al momento la situazione sia rosea e i sistemi di guida autonoma si siano dimostrati affidabili. Considerando che le cause degli scontri sono umane, in un futuro ipotetico di sole auto a guida autonoma non dovrebbero verificarsi incidenti di sorta.
Intanto la Formula E, giovanissima categoria ufficiale FIA con monoposto a propulsione elettrica, annuncia l’intenzione di affiancare alle gare delle monoposto elettriche alcuni eventi con auto senza pilota.
Chissà se tra una ventina di anni guidare sarà illegale e considereremo irresponsabile mettere un umano al volante. Guidare rimarrà l’hobby di pochi fortunati.
A questo punto dello sviluppo, il nodo più duro da sciogliere rimane quello delle coperture assicurative, ma qui c’è ancora molto da fare. (Luca Capomacchia)

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La Redazione

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