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La Signora Giulia

Alla fine degli anni cinquanta, l’Alfa Romeo si trova nella condizione di ripartire. La Giulietta, proposta via via nei modelli Coupè, Spider, Berlina, SS, SZ, ha segnato un lustro di successi, spopolando nella fascia superiore di un mercato che si è aperto alla motorizzazione di massa.

La Casa milanese ha allo studio un progetto per una vettura di classe più economica rispetto alla Giulietta, la Tipo 103, di cui vengono realizzati alcuni prototipi. Ma ora incombono gli anni sessanta che porteranno il boom economico. Il progetto 103 viene abbandonato a favore di un modello, che per classe, distinzione e abitabilità, si proponga a un livello di fatto superiore alla Giulietta. Dalla Tipo 103 vengono riprese e sviluppate alcune linee, soprattutto nella parte anteriore, caratterizzata dai quattro fari, il paraurti con i rostri, le luci di posizione rettangolari e da un cofano possente e gli indicatori laterali prolungati, mentre il posteriore ha un carattere deciso con le forme ampie del terzo volume, la caratteristica profilatura del posteriore e il lunotto panoramico avvolgente che va ad incassarsi nei due montanti laterali.

Il prototipo Tipo 103

Il risultato è sorprendentemente equilibrato, l’aspetto importante e soprattutto moderno, fa invecchiare di colpo la Giulietta berlina. La nuova berlina ha un passo superiore, 2.510 mm (+130 mm) ed è leggermente più lunga (4.140 mm) e più larga (1560 mm) mentre per la meccanica si ricorre agli schemi collaudati, puntando tuttavia su un incremento della cilindrata del motore quattro cilindri bialbero a 1570 cc, con alesaggio e corsa pari a 78 x 82 mm, monoblocco e testa in lega leggera, disposto anteriore longitudinale. Alimentato  con un carburatore doppio corpo Solex 32, il nuovo 1.6 ha una potenza di 90 CV a 6.000 giri/min, con una coppia massima di 12,1 kgm a 4.400 giri/min. Il cambio è a cinque marce con leva al volante, i pneumatici 155 x 15, la velocità massima sfiora i 170 km/h. Il tutto è supportato da un telaio con sospensioni anteriori a ruote indipendenti, con bracci trasversali e biella obliqua, molla elicoidale e barra stabilizzatrice e ammortizzatori idraulici telescopici e posteriori ad assale rigido, con braccio longitudinale, stabilizzatore a T, molla elicoidale e ammortizzatori idraulici telescopici.

Anche se la presentazione ufficiale è in programma all’inizio dell’estate 1962 all’Autodromo di Monza, a ribadire il “carattere” Alfa, il nuovo modello ha vocazione di vettura per utenza familiare, è omologata per sei perone e 60 kg di bagaglio. Il nome di conseguenza cambia da Giulietta in Giulia. La Signora Giulia… (fc)

“SPECIALE ALFA ROMEO GIULIA: LA FAMIGLIA ALLARGATA”

La Redazione

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