Rivista Motor
Portogallo – La Opel Astra diventa station wagon, o, per la precisione, Sports Tourer, con più spazio per i bagagli e, soprattutto, con più verve, grazie ad una motorizzazione biturbo in grado di elevarne ulteriormente le prestazioni.
Insomma, la compatta della Casa del Fulmine cresce ancora e completa una gamma in grado di soddisfare ogni esigenza.
Esteticamente, l’Astra Sports Tourer presenta una parte posteriore rivista rispetto alla 5 porte, e sparisce l’effetto del tetto sospeso, in quanto i montanti posteriori sono in tinta con il resto della carrozzeria. La lunghezza è notevole, 4,7 metri, ma l’effetto ottico è appagante per via delle proporzioni indovinate.
La parte anteriore invece, rimane quella già vista sulla versione fino ad ora in commercio, e si contraddistingue per il cofano spiovente ed una calandra ben incastonata tra i gruppi ottici.
Comunque, nonostante la mole, il peso risulta ridotto e di ben 190 kg, in confronto al modello precedente, e questo la dice lunga sulle qualità dinamiche della vettura.
Oltre tutto, su questa variante votata allo spazio trova posto anche il 1.6 BiTurbo CDTI da 160 CV.
Si tratta di un propulsore vigoroso che, sfruttando i due turbo, uno piccolo per i bassi regimi ed uno più grande per migliorare l’erogazione nella parte alta del contagiri, assicura una spinta notevole non appena si spinge sul pedale dell’acceleratore.
Tutto questo grazie ad una coppia di 350 Nm disponibile a soli 1.500 giri, ma che si fa sentire, all’80%, già a 1.250 giri.
La guida della wagon del Fulmine risulta efficace, con una stabilità rassicurante ereditata dalla berlina ed con la possibilità di ricorrere al cambio raramente, visto che la spinta è tale da ridurre al minimo gli interventi sulla leva della trasmissione manuale a 6 marce.
Nessuna rinuncia quindi sul piano dinamico, anche se bisogna tenere a mente le dimensioni superiori per eventuali trasferimenti di carico, comunque tenuti a bada dall’elettronica.
Ovviamente, essendo un’auto pensata per le famiglie e per il tempo libero, ha nel bagagliaio uno dei suoi punti di forza, visto che la capacità è cresciuta di ben 80 litri rispetto a quella del modello precedente, e adesso va dai 540 litri fino ai 1.630 litri.
Curata la tecnologia di bordo, con il sistema OnStar che offre una centrale operativa a disposizione del guidatore 24 ore su 24 che, in caso d’incidente, avvia la macchina dei soccorsi qualora nessuno dei passeggeri risponde all’appello.
Chiaramente, non manca la possibilità di riprodurre la schermata del proprio iPhone sul display centrale, grazie alla tecnologia CarPlay, e l’opportunità di scaricare l’app MyOpel per controllare lo stato della vettura dallo smartphone, accendere le luci e far suonare il clacson per ritrovarla in un parcheggio, o, semplicemente, per aprire e chiudere l’auto a distanza.
Ma non è tutto, il nuovo sistema multimediale IntelliLink consente di collegare fino a 7 device in wi-fi, fungendo da hotspot, mentre la tecnologia del pacchetto Opel Eye annovera tutti gli ultimi ritrovati nell’ausilio alla guida, dalla frenata automatica (fino ad una velocità di 60 km/h), fino ad i fari a LED che regolano automaticamente il fascio luminoso e la sua direzione, passando per il sistema che avvisa il conducente del superamento involontario della carreggiata.
Il costo varia dai 21.600 euro della 1.0 a 3 cilindri Elective da 105 CV ai 27.100 euro della 1.6 BiTurbo CDTi Innovation da 160 CV. (Valerio Verdone)
Ci piace: la linea, il motore e il bagagliaio
Non ci piace: il cambio presenta dagli innesti contrastati nell’uso intenso
