“In Name & Reputation”…
…questo è lo slogan di quella che è stata la più importante casa motociclistica inglese tra la prima Guerra Mondiale e l’inizio degli anni ’70.
Il nome probabilmente è più noto tra gli appassionati storici delle due ruote e meno tra i neofiti del settore. Il nome Matchless riporta indietro nel tempo e soprattutto riporta ad una tradizione sempre tanto amata tra i bikers, ovvero quella delle motociclette anglosassoni. Infatti, non tutti sanno che negli Anni ‘20 e fino allo scoppio della seconda Guerra Mondiale, in Inghilterra si potevano contare oltre 80 case impegnate nella costruzione di motociclette, con numeri, dimensioni ed importanza molto diverse tra loro.
UN PO DI STORIA
Nel periodo tra gli anni ‘20 e ‘40 si verificò nel mondo uno straordinario sviluppo del mezzo motociclistico, che nei venti anni precedenti si era già rapidamente evoluto dalla bicicletta motorizzata per uso utilitario a mezzo destinato ai coraggiosi che volevano soddisfare il piacere e l’ardimento della guida “veloce”. Primo fra tutti Charlie Collier, che nel 1907, in sella alla sua Matchless, vinse il primo Tourist Trophy, la mitica corsa che da quell’anno si disputò nell’ Isola di Man. Era un periodo quello di grande innovazioni, come il serbatoio della benzina posizionato sopra il telaio, la forcella anteriore, la sospensione posteriore, il cambio con comando a pedale, prima a tre poi a quattro marce, i freni a tamburo e l’accensione a magnete. E non si può dimenticare il motore bicilindrico a V stretto; dapprima la JAP e poi la Matchless furono le antesignane di questo tipo di motore. In particolare il motore Matchless, dapprima a valvole laterali e successivamente a valvole in testa ed anche in versione raffreddata ad acqua, fu considerato il migliore e fu montato di serie oltre che dalla Matchless, da altre case prestigiose quali la Brough Superior per le mitiche SS 80 e SS 100 e la Morgan per i suoi popolarissimi tre ruote. L’altra idea vincente di Collier fu la sensibilità per la sicurezza e per l’eleganza: chi guidava una Matchless doveva sentirsi protetto e al tempo stesso distinguersi dagli altri. Da qui lo sviluppo di capi in pelle dedicati, negli anni tra il 1920 e il 1940, affiancati da una linea in tessuto tecnico subito dopo la fine della Guerra. Il tutto con particolare attenzione, oltre che per la protezione, anche per il lusso e l’eleganza.
I NOSTRI GIORNI
Oggi c’è la ferma volontà di far rivivere questo glorioso passato, che rappresenta un bel pezzo della storia del motociclismo europeo. Per fare questo è stata ideata la Matchless Model X Reloaded, uno studio di design che vuole coniugare insieme la tecnologia, l’eleganza e la tradizione. Una motocicletta costruita e lavorata seguendo i metodi artigianali della tradizione meccanica inglese. La lavorazione dei metalli, le finiture, i colori, sono stati oggetto di lunghi studi e prove, per replicare le caratteristiche della tradizione inglese degli anni trenta. Un esempio tra tutti: il colore “antico” delle parti cromate, ottenuto con procedimenti galvanici realizzati appositamente. Completamente nuova la sospensione anteriore di tipo “Castle” ispirata ai modelli degli anni ’30, ma modernissima e completamente regolabile. Lo spoiler, oltre ad incrementare le caratteristiche torsionali della forcella, ha un notevole effetto aerodinamico nel tenere la ruota anteriore aderente al suolo. Effetto che si annulla automaticamente al momento della frenata. Il telaio è caratterizzato da una costruzione “lamellare” che riesce ad abbinare robustezza ed elasticità. Un argomento molto attuale. I freni anch’essi sono innovativi ed esclusivi con pinza anteriore a 12 pistoncini, dotata di raffreddamento indotto. Pinza posteriore a 6 pistoncini. Gli ammortizzatori posteriori sono 2 e lavorano in trazione in maniera da non generare sforzi torsionali sul telaio. Il motore si avvale di un disegno esclusivo Matchless, basato su una meccanica affermata e collaudata. Si tratta di un bicilindrico a V di 56,25° di 1916 cc alimentato a iniezione, con cambio separato. Per migliorare il raffreddamento e il confort del pilota ambedue i tubi di scarico sono posti in posizione anteriore ed è stata applicata una ventola che si attiva quando la temperatura del cilindro posteriore è troppo elevata. I fari anteriori sono regolabili in altezza separatamente per favorire la visuale nelle condizioni più difficili.
A questo punto rimane un solo interrogativo: la Matchless Model X Reloaded diventerà relatà?