Con il restyling della DS3, coupè e cabrio, si chiude il cerchio intorno al rinnovamento del marchio premium del gruppo PSA. Dopo DS4 e DS5, infatti, anche la piccola parigina subisce un deciso aggiornamento soprattutto in termini di contenuti e soluzioni tecniche.
Dal punto di vista estetico, le principali modifiche riguardano il frontale. Dalla calandra scompare il Double Chevron e appare il logo DS posizionato al centro delle DS Wings che si allungano verso i gruppi ottici. Questi associano, come sulle sorelle maggiori, la tecnologia LED e la tecnologia allo Xeno agli indicatori di direzione a LED a scorrimento. Sicuramente un bel colpo d’occhio.
Anche gli interni sono stati rivisti. Adesso la qualità percepita è superiore. Le scelte nella consolle centrale e nel quadro strumenti sono più razionali, soprattutto grazie allo schermo Touch Pad 7” a colori di ultima generazione, che consente una notevole riduzione di tasti sulla plancia; oltre all’accesso facilitato a tutte le funzioni dell’auto, il sistema permette l’utilizzo di Mirror Screen, una soluzione che consente di utilizzare lo smartphone direttamente sul display della plancia.
Debuttano anche retrocamera, sensori parcheggio e l’Active City Brake (attivo da 30 Km/h in giù).
La svolta al look dell’abitacolo arriva anche dai sedili, adesso disponibili anche in pelle con trama a cinturino di orologio, comparsa per la prima volta su DS4, in colorazioni molto glamour come il Marrone Topazio. La posizione di guida è molto raccolta e trasmette delle sensazioni quasi sportive. Tutte le informazioni sono a portata di mano e di…occhio. Non eccellente la visibilità, soprattutto attraverso il lunotto posteriore, ma poco male, ci pensano i sensori e la retrocamera.
La vera sorpresa, però, si svela quando arriva il momento di guidare l’affascinante francesina con il propulsore 1.2, 3 cilindri Pure Tech da 130 CV. Il piccolo 1.2 risulta decisamente corposo e lineare è ha la capacità di riprendersi dai bassi regimi con una facilità ed una elasticità notevole. Questo è reso possibile dai valori di coppia molto alti (230 Nm, + 44% rispetto al precedente 1.2 Vti da 120 Cv). Con la quarta e con la quinta si riesce a uscire da velocità molto basse, quasi fosse un diesel di cilindrata superiore.
Tra le curve DS3 è sincera e sicura, il volante è preciso e le sospensioni, rigide quanto basta, la fanno stare ben piantata al suolo. Il cambio, proprio per l’elasticità dell’erogazione, si deve usare poco, ma quando è chiamato in causa, fa bene il proprio dovere con innesti morbidi e precisi. Bassi anche i consumi dichiarati dalla casa: 4,5l/100km.
Scendiamo dalla berlina per salire sulla cabrio, questa volta con un motore Pure Tech da 110 Cv abbinato al cambio automatico EAT6. In versione open air, è decisamente trendy. Il tetto è azionabile fino a 120 Km/h e lascia chiusa la parte del lunotto posteriore. Le sensazioni di guida, sono sostanzialmente uguali alla “chiusa” dal punto di vista della dinamica. Il motore, con 20 CV in meno, si comporta bene e il cambio automatico a 6 rapporti risulta fluido e rapido. Nota lieta: consente di scalare due marce contemporaneamente (quinta-terza, quarta-seconda). Per gli amanti delle sensazioni forti, è in arrivo anche la versione Performance con motore 1.6 THP da 230 CV, con differenziale Torsen e carreggiate allargate.
Capitolo prezzi. Per quanto riguarda la Coupè, si parte dai 16.400 euro per la versione d’entrata, Chic PureTech da 82 CV, fino ad arrivare a 24.550 euro per la BlueHDi 120 S&S Sport Chic. 27.500 sono, invece, gli euro necessari per la Performance. Il listino della cabrio parte da 19.900 per la Chic da 82 CV e supera i 28.000 per la top di gamma. La versione Performance costa 30.400 euro.
CI PIACE: E’ molto chic, fuori e dentro.
NON CI PIACE: I prezzi non sono si possono definire “accessibili”, ma è anche vero che si tratta di una vettura premium. (Ettore Rungo)