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Mitsubishi Space Star 2016 per una mobilità più efficiente

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Milano – A tre anni dal suo debutto europeo, Mitsubishi presenta il restyling della sua Space Star, vettura che rappresenta l’ingresso alla gamma della Casa dei tre diamanti che è stata rivista esteticamente in quanto frutto di un progetto ambizioso, denominato “Global Small”. L’obiettivo è quello di rispondere alle esigenze globali di specifici consumatori che chiedono alla propria auto spazio sufficiente al trasporto di cose e persone, efficienza dei consumi, basse emissioni e costi di manutenzione ridotti. Tutto questo senza ovviamente dover scegliere prodotti a basso costo.

Ecco quindi che il progetto “Global Small” comprende un’architettura di small car completamente nuova, due veicoli (la hatchback Space Star 5 porte e la berlina Attrage 4 porte), un’inedita gamma di motori e uno stabilimento dedicato in Thailandia (il terzo di MMC nel Paese, con una produttività di 165.000 unità annue) che ha aperto i battenti nel marzo del 2012.
Da questo progetto nasco il Mitsubishi Space Star MY 2016, un veicolo compatto che rientra nel progetto di una mobilità più ecocompatibile accanto a veicoli come l’ibrido Outlander PHEV e la piccola elettrica I-MIEV.
Secondo dati ufficiali, infatti, negli ultimi anni siamo di fronte non solo ad un downsizing (diminuzione) delle vetture in termini di cilindrata e di misure, ma anche dei chilometri che percorriamo giornalmente; secondo studi di settore, infatti, aumenta la mobilità di prossimità, il 53,4% dei nostri spostamenti, causa il traffico e le limitazioni al traffico stesso legate all’inquinamento, si svolge in un raggio inferiore a 5 km (45,7% nel 2013) e la lunghezza complessiva pro-capite in un giorno medio feriale diminuisce a circa 5 km.

Per soddisfare tutti questi requisiti, Mitsubishi Motors ha rivisto le linee, gli interni e le caratteristiche tecniche dello Space Star; con un approccio simile a quello di Nuovo Outlander (MY16), i designer MMC hanno rimodellato le proporzioni di Space Star conferendole più dinamismo e un migliore assetto stradale.
Sono riusciti a mantenere la generale compattezza di una citycar di ingresso al segmento B, apportando solo un piccolo incremento di 85 mm alla lunghezza, che passa ora a 3795 mm, e ottimizzando il flusso d’aria sull’anteriore e in coda.
Internamente l’auto presenta un buon confort, una buona qualità dei materiali ed anche una rinnovata dotazione tecnologica con lì adozione dell’innovativo navigatore GPS multifunzione con Smartphone Link (MGN),
Il restyling di Space Star MY’16 ha previsto anche una revisione del telaio, per renderlo ancora più piacevole da utilizzare fuori dai contesti urbani/suburbani per cui l’auto era stata originariamente concepita: sono state ricalibrate la taratura delle molle e la forza di smorzamento degli ammortizzatori, dando maggiore rigidità al frontale per migliorare manovrabilità e stabilità e ridurre il rollio della scocca. Ora il servosterzo è più preciso e di serie troviamo l’ausilio partenza in salita Hill Start Assist (HAS) anche nelle versioni con cambio manuale.

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Invariata la gamma dei motori che prevede il 3 cilindri di 1.0 litri di cilindrata, 71 CV di potenza e 88 Nm di coppia, disponibile anche in versione a doppia alimentazione benzina e GPL, e il 1,2 litri da 80 CV e 106 Nm di coppia. Tutti questi motori presentano il sistema di fasatura variabile delle valvole MIVEC (Mitsubishi Innovative Valve timing Electronic Control) di Mitsubishi Motors, l’Auto Stop & Go, il sensore della batteria intelligente e la frenata rigenerativa. La trasmissione è a 5 marce o attraverso il cambio INVECS-III CVT.
Il prezzo della gamma Space Star parte dai 12.490 euro della 1.0 Invite, fino ai 16.600 euro della 1.2 Intense ClearTec. (Stefania Favìa del Core)

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La Redazione

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