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Ford Mustang: lo Zio Sam sbarca in Europa

Su una targhetta di alluminio sulla plancia, davanti al sedile del passeggero,  la scritta: “Mustang since 1964”. E così, dopo più mezzo secolo di storia e di successi negli Stati Uniti, la Ford Mustang arriva in Europa. Che piaccia o no (l’estetica è, fortunatamente, soggettiva), la Mustang è una vettura che comunque scatena una reazione, a qualsiasi età. Se la si vede passare nel traffico cittadino, ci si gira a guardarla. Sicuro.

Questa icona a Stelle e Strisce a noi è piaciuta, e molto, soprattutto grazie al “mostruoso” propulsore V8 5.0 da 421 CV. Tanto per cominciare, si capisce subito che è stata studiata, al di là del discorso estetico, per fare breccia nel cuore degli europei. L’addio definitivo al ponte rigido posteriore, con l’ingresso del nuovo retrotreno multi-link a quattro bracci (Integral Link) e l’inedito 2.3 EcoBoost (condiviso con la Ford Focus RS), ne sono chiari segnali.

La Ford Mustang non è una vettura come le altre e trovare per lei una concorrente, che non sia delle stesse latitudini, è impresa ardua.

Esteticamente è ancora chiaro il richiamo alla progenitrice: cofano “chilometrico”, coda corta con i gruppi ottici a tre elementi verticali, fianchi muscolosi e frontale a bocca di squalo, perfetto per mettere ansia a chi lo guarda dallo specchietto retrovisore. A condire il tutto, il badge “5.0” (tanto per ribadire il concetto) all’altezza del passaruota anteriore e il logo GT al posteriore.

Anche dentro non si è rinunciato alla tradizione. La strumentazione è composta da due grandi quadranti con al centro un piccolo display multi-funzione e il volante ripropone la tipica forma a calice. Al centro della console trova posto lo schermo del sistema multimediale “Sync 2” da 8 pollici, già visto sulle Ford di ultima generazione.  Più sotto il pulsante di avviamento e quattro levette cromate (di stampo vagamente aeronautico) dalle quali si può  regolare l’elettronica della vettura. Sul tunnel centrale spicca la corta leva del cambio manuale. Un cambio secco e preciso, come dev’essere il cambio di una super sportiva. La posizione di guida è bassa e non molto intuitiva perché il volante è abbastanza ingombrante e il cofano sembra non finire mai. Ma è solo questione di abitudine. Una volta presa confidenza è una posizione molto appagante perchè dà la sensazione di vestire i panni di un domatore di leoni o, in questo caso, di cavalli di razza.

Diamo fiato ai cilindri e il V8 da 5 litri suona basso e corposo come un concerto di Barry White. Fino ai 4000 giri sembra sonnecchiare, ma ad ogni minima pressione sull’ acceleratore, i cavalli si svegliano, uno dopo l’altro. Eccome! Oltre i 4.000 giri il V8 cambia voce, diventa rauco e furioso, la potenza si fa sentire tutta e la spinta incolla letteralmente la schiena al sedile fino all’ intervento del limitatore, a quota 6.900. L’assetto è abbastanza rigido ma garantisce comunque un buon confort in marcia. La Mustang  tiene bene la strada, segue le traiettorie con precisione e trasmette una certa sicurezza perché l’ESP, quando chiamato in causa, interviene prontamente e in maniera discreta anche se in alcune circostanze vengono chiesti gli straordinari a braccia e piedi.  E’ una vettura che va domata, insomma,  ma che si fa domare abbastanza facilmente  se trattata con rispetto, soprattutto se si ha il piede pesante. Tra l’altro, con un V8 di questa portata e 421 cavalli pronti a scatenarsi sulle ruote posteriori, la Muscle Car di Ford è un’istigazione al “traverso”…ma questo è un altro discorso.

Fin qui, tutto più che bene. Un po’ meno bene (ed è normale che sia così) se consideriamo i consumi. La belva “yankee”, proprio non ce la fa a superare i 10 km con un litro e durante il nostro test ha fatto registrare un consumo medio di 6 km/l. Molto, se si prendono a paragone vetture con prestazioni simili, normale,  se si considera con che tipo di vettura si ha a che fare.

La Mustang ha un prezzo di partenza di 39.000 euro, per la versione 2.3 Ecoboost, in versione Fastback, con cambio manuale a 6 marce. 2.000 gli euro in più per avere il cambio automatico, mentre per la variante Cabrio il supplemento è di  4.000 euro. La GT, con motore V8 5.0 parte da 44.000 euro.  Un prezzo quasi “stracciato” se paragonato a quello di vetture con pari prestazioni. (Ettore Rungo)

CI PIACE:  L’estetica e il motore sono i suoi punti di forza.

NON CI PIACE:  In accelerazione l’anteriore tende ad alleggerirsi un po’ troppo.

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La Redazione

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