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E’ il momento di promuovere una nuova idea di mobilità

 

stefania-150x150Durante un incontro con la stampa, gli operatori di settore, le autorità e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri ha presentato uno studio realizzato dalla Fondazione Censis su cosa sta avvenendo nel settore dell’auto, un settore che sta radicalmente cambiando il sistema della mobilità, mentre il sistema delle infrastrutture, almeno nel nostro paese, è tremendamente in ritardo. Non si parla solo di auto a guida autonoma, ma di connessione, trazione alternativa, noleggio a breve o a lungo termine, carsharing, condivisione, insomma di un nuovo mondo di vivere la mobilità che bisogna imparare a gestire, non solo privatamente ma anche e soprattutto a livello istituzionale.

Massimo-NordioRitenendo superato il metodo dei tavoli di lavoro, il Presidente dell’UNRAE, Massimo Nordio, ha proposto all’Onorevole Delrio, facendosi portavoce delle Case automobilistiche che fanno parte dell’Unione e che oggi rappresentano in Italia circa il 70% del mercato, della creazione di digital champions, “ambasciatori dell’innovazione digitale” il cui compito principale sarebbe quello di diffondere la cultura digitale e creare interesse ed attenzione su come sviluppare congiuntamente il sistema della mobilità in Italia; l’UNRAE pensa,  prendendo spunto dal concetto di championship, proprio come è stata declinata in riferimento alla cultura digitale a partire dal 2009 nel mondo anglosassone e poi dal 2012 in ambito europeo e dal 2014 in Italia con Riccardo Luna, che sia arrivato il momento che anche nell’ambito della mobilità venga introdotto un nuovo approccio, in grado di consentire il cambiamento della società e contribuire alla creazione di valore sociale condiviso.

“Sto parlando di concepire la figura del Mobility Champion, il promotore della “nuova cultura della mobilità.” – ha dichirato Massimo Nordio – “Ma chi potrebbe essere il Mobility Champion dell’Italia chiamato a svolgere questo compito nel complesso universo dei tanti attori che si occupano a diverso titolo di mobilità?

Noi pensiamo debba essere un soggetto terzo, di grande autorevolezza, capace di una lettura davvero sistemica e non condizionata né da ideologismi né da riferimenti agli interessi economici di parte. Un leader in grado di generare una consapevolezza ampia riguardo ai processi ed alle opportunità tecnologiche in essere, di ampliare i coinvolgimenti, di operare a tutto tondo sul fronte della comunicazione. Un soggetto che sia in grado di alimentare una “nuova cultura della mobilità” scevra da pregiudizi e attenta alla coincidenza tra interessi individuali e collettivi.

Uno dei ruoli principali che andrebbero affidati al mobility champion è quello di “convocazione”, riunire decisori e stakeholder: è infatti fondamentale per guidare la transizione in atto, scongiurando deresponsabilizzazioni, sintonizzando le visioni e, molto concretamente, evitando che l’innovazione avvenga in ordine sparso, riproducendo la frammentazione delle policy attuali.”

L’idea ci sembra interessante ed innovativa, anche l’Onorevole Delrio si è detto interessato, ma riuscirà a diventare realtà in un paese come l’Italia, dove mobilità è pari solo ad esborso economico? Una cosa è certa: la mobilità sta cambiando e questo è un dato di fatto, il tema è capire se anche le infrastrutture saranno in grado di seguire, convogliare, delimitare questo cambiamento nel modo migliore. Va dato merito all’UNRAE di provare tutte le strade possibili per rendere il nostro Governo più attento alle problematiche del settore automotive, ma è indubbio che ad oggi tutto ciò è molto difficile e si rimane, spesso, inascoltati! (Stefania Favìa del Core)

La Redazione

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